La resa in termini economici di una azienda agricola o florovivaistica è condizionata dall’impiego di macchinari sostitutivi o integrativi del lavoro manuale: accorcia tempistiche, innalza la produttività e permette di intervenire “nel momento giusto” su larga scala. L’impiego di attrezzature va scelto mirando ad un’armonizzazione con eventuali impianti già esistenti, con l’ambiente e con le persone impiegate. Le macchine infine contengono i costi (almeno alcuni) e li rendono prevedibili e gestibili.
Nelle aziende, in particolare in quelle non monocolturali, è opportuno valutare scelte di macchine che abbiano la capacità di essere utilizzate in colture differenti: si ammortizzano i costi e si mantengono operative e funzionali nel tempo le componenti meccaniche. L’utilizzo di una meccanizzazione sempre più avanzata influisce anche nella realizzazione degli impianti: fondamenti come distanze tra filari e misure di sesti d’impianto sono strettamente legati alle dimensioni del macchinario utilizzato. Analogamente se ne si valuta la sua potenza.
Nella scelta dell’attrezzatura di lavoro si considerano le esigenze in termini di salute e sicurezza degli utilizzatori nonché la conformità alle disposizioni legislative.
Dimensioni dei macchinari e loro efficacia dipendono dall’ampiezza dei fondi. L’eccessiva parcellizzazione fondiaria potrebbe penalizzare la convenienza del loro utilizzo perché allunga le tempistiche e condiziona l’organizzazione del lavoro.
L’introduzione dell’elettronica nelle componenti di una macchina e di strumenti digitali per la sua conduzione e controllo richiede nuove competenze. Addestramento e formazione si rendono necessari per un uso corretto ed adeguato.